ERSE Ecological Research and Services for the Environment è una società cooperativa toscana tra professionisti dell’ambiente, specializzati nelle varie discipline della biologia ambientale e delle scienze naturali.
ERSE opera su tutto il territorio nazionale
presso le antiche miniere di Punta Corna (Alpi Graie), Usseglio (TO).
LUOGO
Usseglio (TO)
TIPOLOGIA
Monitoraggi floristici e faunistici
COMMITTENTE
Hattusas s.r.l.
Il monitoraggio in fase ante operam dello stato ecologico della componente floro-faunistica presso le antiche miniere sulle pendici del monte Punta Corna nel comune di Usseglio (TO) è stato realizzato nelle aree che saranno interessate da alcune prospezioni geologico-minerarie.
Per i siti indagati i protocolli analitici floristico-vegetazionali messi in atto sono stati l’analisi per fasce campione e analisi fitosociologiche mediante metodo Braun-Blanquet. Invece relativamente ai protocolli analitici faunistici sono stati realizzati rilevamenti erpetologici, teriologici e quali-quantitativi delle comunità ornitiche.
Analisi floristica mediante fasce campione
Questo tipo di indagine è finalizzata all’individuazione delle variazioni che il progetto produce nella flora: obiettivo finale della procedura è la caratterizzazione in senso sinantropico del transetto floristico, al fine di stimare la variazione floristica quali-quantitativa dovuta ad interferenze esterne.
Per ogni punto di campionamento i censimenti della flora sono stati realizzati lungo fasce di interesse di larghezza non superiore ai 30 m, poste nei pressi dell’opera, opportunamente scelte in modo da attraversare le fitocenosi più rappresentative di ciascuna area d’indagine. Si è proceduto per tratti successivi di 100 m: i rilevamenti si considerano conclusi quando l’incremento delle specie censite, con il procedere dei tratti, è inferiore al 10% del totale rilevato fino a quel momento.
Il riconoscimento delle specie è stato effettuato in campo (quando il campione era certo al livello di specie; viceversa i campioni per i quali sussistevano dubbi sono stati portati in laboratorio per un’analisi più approfondita) e sono state segnalate e fotodocumentate le specie rare, protette o di particolare interesse naturalistico. Inoltre, per meglio evidenziare le variazioni che la realizzazione dell’infrastruttura produrrà nella flora, sono state distinte le entità sinantropiche presenti. Il rapporto specie sinantropiche/totale specie censite rappresenta, infatti, uno degli indici previsti per il confronto dei risultati delle fasi di monitoraggio e un modo per evidenziare le variazioni nell’ambiente naturale connesse con la realizzazione dell’infrastruttura. In fase di Post Operam la presenza delle specie sinantropiche permette di valutare il livello di antropizzazione dell’area e costituisce un riferimento per il confronto con quanto rilevato nella fase di Ante Operam e Corso d’Opera.
L’indagine in oggetto è finalizzata alla caratterizzazione vegetazionale delle fitocenosi potenzialmente impattate dalle attività di cantiere connesse alla realizzazione dell’opera in progetto ed è ottenuta mediante rilievi fitosociologici con il metodo Braun-Blanquet (1928). Le stazioni di rilevamento sono state identificate sulla base dei caratteri fisionomici indicativi dell’unitarietà strutturale della vegetazione considerata. Nella superficie campione (stazione di rilevamento), congruente col minimo areale di sviluppo del popolamento indagato, è stato effettuato il censimento delle entità floristiche presenti, poi riportato sulla relativa scheda di rilevamento insieme alla percentuale di terreno coperta da ciascuna specie (nel caso del presente lavoro si è fatto riferimento ad una superficie standard di 100m2 per le fitocenosi forestali e di 50m2 per quelle prative).
Gli anfibi sono stati censiti sia tramite osservazione e conteggio diretto, in aree umide, torrenti e pozze, di adulti, stadi larvali e ovature, sia, quando possibile, per mezzo di identificazione al canto. Lungo i passaggi della viabilità il conteggio è avvenuto sia con osservazione diretta dei passaggi su strada e nei sottopassi, sia tramite roadkill analysis (osservazione degli schiacciamenti). La metodica di riferimento è quella riportata in Bernini et al. (2010), Monitoraggio degli Anfibi e dei Rettili. Pei i rettili il metodo scelto per il campionamento è stato quello del conteggio a vista su percorso lineare. Tale metodo (line transect) è particolarmente indicato per il conteggio di individui che occupano aree estese in ambienti aperti e con densità non troppo elevate. Applicando questa metodologia il rilevatore si muove lungo un transetto prefissato e conta tutti gli individui presenti sui due lati del transetto, o anche su un unico lato.
Nella presente indagine il metodo scelto per il campionamento di tale componente è quello del rilevamento di segni di presenza su percorso lineare. A seconda della specie oggetto di indagine, i segni di presenza possono essere costituiti da piste, fatte, resti alimentari, penne, spiumate, insogli, grattatoi, fregoni, covi, eccetera.
Il metodo consiste nel rilevamento di segni di presenza specie-specifici lasciati su terreno adeguatamente “plastico” (sabbia, fango, neve), su un sentiero, sulla vegetazione o sui tronchi. Per la presente sezione la metodica di riferimento è quella riportata in Gagliardi et al. (2012), Monitoraggio indiretto passivo.
Si è deciso inoltre di affiancare alla ricerca dei segni di presenza un monitoraggio tramite fototrappolaggio. Questa è una tecnica video-fotografica utilizzata per documentare animali molto elusivi o per altri studi di tipo faunistico: dalla semplice verifica della presenza di una specie alle stime di densità, dal riconoscimento individuale utile per la tecnica della cattura, marcatura e ricattura, allo studio del comportamento. Il fototrappolaggio consiste nel posizionamento di una stazione fotografica (fototrappola) collegata ad un sensore: il soggetto entrando nel raggio di azione del sensore attiva lo scatto di una foto e/o l’inizio di un filmato.
Tale indagine è finalizzata al rilevamento delle comunità ornitiche presenti e all’individuazione delle caratteristiche ecologiche e qualitative. Considerata la complessità dell’habitat indagato, che offre rifugio a diverse tipologie di popolamento avifaunistico, il monitoraggio è stato condotto con modalità differenti in funzione della tipologia indagata.
Relativamente al popolamento delle aree aperte (es. greto fluviale non vegetato) il metodo scelto per il campionamento di tale componente è quello del conteggio a vista su percorso lineare (line transect). Nel caso dell’avifauna, il conteggio per osservazione diretta su percorso lineare prevede anche la stima della distanza degli individui contattati dall’osservatore: in dettaglio, le osservazioni vengono fatte ricadere in classi di distanza prefissate (entro 100m, oltre 100m) rispetto alla linea del transetto. Il risultato che si ottiene corrisponde a un indice del numero di individui osservati per unità di lunghezza del transetto. Per la presente sezione la metodica di riferimento è quella riportata in Gagliardi et al. (2012), Monitoraggio diretto passivo.
Per l’avifauna degli ambienti maggiormente vegetati l’indagine per transetti di osservazione è stata integrata mediante il metodo del conteggio a vista da punto di osservazione/ascolto. Tale metodo si basa sul conteggio, effettuato contemporaneamente da più rilevatori, degli individui presenti in parcelle o unità di rilevamento, in questo caso coincidenti con le aree a maggior idoneità ambientale per la componente indagata. Questa tecnica permette di contare tutti gli individui presenti in una determinata area di indagine.
I parametri che sono stati raccolti sono i seguenti: elenco delle specie presenti (indice S) e loro abbondanza media (n. individui/1000 m di transetto lineare); sulla base di tali parametri vengono, inoltre, calcolati indici faunistici quali l’indice di Shannon-Wiener (H’), l’indice di equiripartizione (J) e quello di dominanza (d); l’abbondanza media delle specie per intervallo temporale (n. individui/15’).