ERSE Ecological Research and Services for the Environment è una società cooperativa toscana tra professionisti dell’ambiente, specializzati nelle varie discipline della biologia ambientale e delle scienze naturali.
ERSE opera su tutto il territorio nazionale

Monitoraggio dell’avifauna marina 

nell’ambito della Marine Strategy 2022 e 2023 per la regione Sardegna.

LUOGO

Sardegna

TIPOLOGIA

Monitoraggi faunistici

COMMITTENTE

Arpa sardegna

L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sardegna (ARPAS) svolge, tra le altre attività, il monitoraggio della Marine Strategy ai sensi della Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino 2008/56/CE, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010. Il principio alla base di tale decreto è l’interesse generale a garantire un uso sostenibile delle risorse nell’ambiente marino.
Il Piano Operativo delle Attività (POA) è articolato in diversi moduli operativi, tra i quali sono compresi anche quelli per il monitoraggio di specie e habitat degli allegati I, II, III e IV della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e di specie di uccelli marini della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.
Per la regione Sardegna, il POA 2022 ha previsto l’individuazione e il monitoraggio di 8 aree per la Berta minore (Puffinus yelkouan), mentre per il POA 2023 il monitoraggio di 8 aree per il Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii) e il Gabbiano corso (Ichtyaetus audouinii).
Il programma di monitoraggio ha avuto come scopo la valutazione dello stato delle popolazioni (nidificanti e svernanti) di uccelli marini attraverso la raccolta di dati relativi ad abbondanza, distribuzione e caratteristiche demografiche.

I monitoraggi sono stati condotti sulla base dell’osservazione diretta da terra o da piccole imbarcazioni mediante binocolo e/o cannocchiale terrestre.

Le attività di monitoraggio delle specie oggetto di studio si sono articolate nelle seguenti fasi:

  1. individuazione e sopralluogo, comprensivo di rilevamento fotografico, sulle aree indicate dalla Committenza come potenziali siti di nidificazione della specie in indagine: Sulcis Sud, Sulcis Nord, Costa di Bosa, Nurra Costa, Asinara, Golfo di Orosei, Ogliastra-costa, Golfo di Cagliari;
  2. esecuzione dei rilievi faunistici all’interno delle dette aree secondo le modalità riportate di seguito e compilazione in situ delle schede di campo relative alle componenti indagate;
  3. restituzione dei dati inseriti nelle schede di campo in conformità allo Standard Informativo concordato con la Committenza e redazione del report finale, comprensivo di restituzione delle risultanze fotografiche e delle schede di campo debitamente compilate. 

Le operazioni di rilevamento del POA 2022 sono state effettuate a partire dal mese di febbraio sino al mese di aprile; per il POA 2023, relativamente alla prima campagna di monitoraggio, sono state effettuate dal mese di febbraio sino al mese di marzo e, relativamente alla seconda campagna, dal mese di aprile sino al mese di maggio. Sono stati coinvolti complessivamente 8 operatori.

I risultati ottenuti dall’attività di monitoraggio costituiranno la base conoscitiva per impostare la strategia marina sulla base del modello comunitario proposto dalla Direttiva europea 2008/56/CE, che comprende:

  • la valutazione iniziale dello stato ambientale delle acque marine (art. 8; IA, Initial Assessment);
  • la determinazione dei requisiti del buono stato ambientale (art. 9, GES, Good Environmental Status);
  • la definizione dei traguardi ambientali (art. 10; ET, Environmental targets);
  • l’elaborazione dei programmi di monitoraggio (art. 11; MP, Monitoring Programmes);
  • l’elaborazione dei programmi di misure per il conseguimento e il mantenimento del buono stato ambientale (art. 12; PoM, Programmes of Measures).

La determinazione dei requisiti del buono stato ambientale si basa su 11 descrittori qualitativi, indicati nell’Allegato 1 al D.lgs. 190/2010, che identificano quelle condizioni della struttura e dei processi ecosistemici e delle attività umane che consentano agli ecosistemi stessi di funzionare pienamente, di evitare la perdita di biodiversità e di mantenere la loro capacità di resilienza ai cambiamenti di natura antropica.