ERSE Ecological Research and Services for the Environment è una società cooperativa toscana tra professionisti dell’ambiente, specializzati nelle varie discipline della biologia ambientale e delle scienze naturali.
ERSE opera su tutto il territorio nazionale

Progetto BEST

Addressing joint Agro- and Aqua-Biodiversity pressures Enhancing SuSTainable Rural Development (Interreg V-A Grecia-Italia 2014/2020): elaborazione di un protocollo di monitoraggio per la valutazione delle minacce alla biodiversità dovute alla presenza di specie aliene invasive e relativo piano d’azione per la conservazione della biodiversità

LUOGO

Puglia

TIPOLOGIA

Piani di Gestione

COMMITTENTE

Regione Puglia

BEST logo

A livello generale il progetto BEST Addressing joint Agro- and Aqua-Biodiversity pressures Enhancing SuSTainable Rural Development (Interreg V-A Grecia-Italia 2014/2020) attivato dalla regione Puglia ha avuto le finalità di:

  • conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale,
  • proteggere e ripristinare la biodiversità e i suoli,
  • promuovere i servizi per gli ecosistemi, anche attraverso Natura 2000 e le infrastrutture verdi,
  • promuovere tecnologie innovative per migliorare la tutela dell’ambiente e l’uso efficiente delle risorse nel settore dei rifiuti e dell’acqua con particolare riguardo alla riduzione del consumo di suolo e dell’inquinamento atmosferico.

Una delle principali emergenze ambientali è rappresentata dalle progressive invasioni di specie alloctone (c.d. aliene), considerate dalla comunità scientifica internazionale la seconda causa di perdita di biodiversità a scala globale.

 

Con il termine ‘aliena‘ si intende una specie, una sottospecie o un taxon più basso, introdotti al di fuori del naturale areale distributivo presente o passato. Una specie aliena è anche ‘invasiva‘, qualora la sua introduzione e/o diffusione minaccia la biodiversità, e/o causa gravi danni anche alle attività dell’uomo o ha effetti sulla salute umana e/o serie conseguenze socio-economiche.

Approfondire il quadro conoscitivo diviene attività indispensabile e propedeutica per lo studio delle cause, dei meccanismi di invasione e delle strategie di gestione (contenimento e/o controllo della diffusione). Il monitoraggio rappresenta lo strumento essenziale per definire lo stato delle conoscenze e fornire una corretta e tempestiva identificazione delle specie aliene invasive, ma anche per ottenere una periodica valutazione dei trend evolutivi, dello stato di conservazione, riproduzione e diffusione delle specie, identificare le minacce alla biodiversità legate alla presenza di dette specie e valutare l’efficacia delle strategie di gestione già attuate.

Dette conoscenze costituiscono, inoltre, il punto di partenza per la definizione di efficaci strategie di intervento per contrastare gli impatti negativi delle specie aliene invasive sugli ecosistemi, mediante l’elaborazione di un Piano d’Azione in grado di definire gli obiettivi volti ad assicurare la conservazione della biodiversità e le corrispondenti azioni necessarie per realizzarli.

A tal fine è stata realizzata un’attività ad elevato contenuto tecnico-scientifico per l’elaborazione di un protocollo di monitoraggio atto a valutare le minacce alla biodiversità, dovute alle specie aliene invasive presenti nel territorio pugliese e alla successiva individuazione delle corrette ed efficaci strategie per affrontare dette minacce e garantire la conservazione della biodiversità, mediante la predisposizione di un piano d’azione.

I prodotti elaborati sono stati:

  • una ricognizione preliminare del quadro conoscitivo delle specie aliene presenti nel territorio pugliese mediante analisi bibliografica e documentale e/o studi pregressi, con successiva sistematizzazione dei dati su base cartografica (50 specie selezionate);
  • un protocollo di monitoraggio con la definizione degli obiettivi generali e degli obiettivi specifici con relative azioni di monitoraggio, individuando, sulla base delle specie da monitorare aggregate in macrocategorie, i metodi, le variabili da rilevare, la scala temporale e, di conseguenza, la frequenza del rilevamento della stessa variabile, oltre che le risorse umane da impiegare e l’attrezzatura da utilizzare, con una stima dei relativi costi;
  • piano di campionamento esemplificativo finalizzato alla stima dell’area occupata dalla specie in questione su base campionaria;
  • 5 piani di monitoraggio di dettaglio, applicati a n. 5 specie esemplificative a distribuzione territoriale pugliese (Opuntia sp.p., Callinectes sapidus, Trachemys scripta, Micropterus salmoides, Carpobrotus sp.pl.), con relativo cronoprogramma su una scala temporale triennale e stima dei costi di attuazione;
  • un piano d’azione, per ognuna delle 5 specie, che individua concrete ed incisive strategie di intervento e di gestione per affrontare le minacce legate alle specie aliene invasive, con un’analisi dei fattori di pressione e minaccia alla conservazione della biodiversità e una definizione degli obiettivi, generali e specifici, delle azioni da intraprendere sulla base delle diverse specie, individuandone le tempistiche di attuazione, gli attori da coinvolgere, gli indicatori, le priorità e i costi.

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